Di come sono arrivata e di altre manie.

Sono arrivata da due giorni. L'appartamento è molto carino, un pò ghiacciato, il riscaldamento ha un guasto, e le spesse pareti in cemento armato dei certo non aiutano. Vorrà dire che brucerò due calorie in più battendo i denti. La cucina è spoglia, la mia stanza pure. Il bagno invece è stupendo, un enorme stanza, con uno specchio che ricopre l'intera parete proprio di fronte alla doccia. Uno spettacolo terribile a pensarla tutta, ogni volta che esco dalla doccia posso ammirarmi in tutta la mia obesità, ma posso anche controllare i progressi (o i regressi) della mia dieta in maniera minuziosa e precisa. Credo che mi aiuterà molto come incentivo. Il lavoro anche non è male, non quello che sogno, ma è quello che mi serve per mettere da parte più soldi possibili, mi spaventa il fatto di lavorare sette giorni su sette si, un giorno libero mi sarebbe stato utile per andare a correre o per disegnare, ma posso farcela comunque. Sono stata capace di digiunare e lavorare per settimane l'estate scorsa, perchè non dovrei riuscire ora? Mi piace camminare per questa città, nessuno mi conosce, nessuno fà caso a me, nessuno mi guarda con gli occhi strabuzzati perchè nota il mio aumento di peso incontrollabile, o il mio colorito spento, o si domanda quale colpo di matto metterò in atto questa volta. Qualcuno mi fissa, perchè sono nuova, ma poi distoglie lo sguardo e torna ai suoi affari, questo mi stà bene, non c'è pregiudizio nel suo guardarmi curioso. Non sono felice di essere quì, ma non sono nemmeno triste, faccio quello che devo fare come un automa, e torno a letto, ecco tutto. Mi sento come in stanby, una lunga pausa di otto mesi, per poi resuscitare a nuovo vita. Si spera. Questo sarebbe il piano. La lista dei miei progetti per me stessa e delle mie idee è ogni giorno più lunga, spero solo di avere il tempo e la forza di fare tutto, al termine di questi mesi di lavoro. Più che il tempo e la forza, spero di AVERE LA STOFFA, per diventare quello che voglio. Con amore, tantissimo amore. Lenoire.