giovedì 14 marzo 2013

Poscia più che il dolor, potè il digiuno.

"...Guardo i quadri al cavalletto, corpi, carne..e penso che quando uscirò da questa ossessione sarà sempre troppo presto. Il piacere che mi da guardare l'immagine di un corpo immutabile mi coinvolge sempre." (Saturno Buttò) Un corpo immutabile sarebbe per me, quello di ossa guerriere, scolpite dalla forza bruta della fame. Elegante ed umana armatura d'avorio, con sfumature d'argento a sottolinearne il valore. Vorrei avere al mio fianco una scultrice delle forme, che possa dolorosamente cancellare il tessuto di pelle e adipe che ricopre l'armatura della sua devota creatura incompiuta, che impaziente attende di essere terminata e portata a nuova vita. Realizzarmi sembra impossibile. La fenice introvabile, il graal con cui spegnere la mia sete di forza, irraggiungibile. Non è solo il non-peso che bramo, vorrei essere qualcosa, capire a che forma somiglio, prima di dissolvermi nel etere. Vorrei fare qualcosa di utile e speciale, e non arrancare nel mondo come una larva schifosa. Vorrei il mio piccolo posto nel mondo perfetto, sapendo di fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma nel modo MIGLIORE. C'è chi nasce ed è un gran artista, chi un gran poeta, un bravo idraulico, una brava commessa, una brava scrittrice, un chimico, un'ostetrica. E io? Io per quale motivo sono quì? A che forma somiglio? Qual'è il mio scopo finale? Quale ricerca posso portare avanti? Che contributo importante posso dare? Le nullità hanno posto in questa realtà? Vorrei rilegarmi a qualche dimensione parallela, preferibilmente demoniaca e buia, dove dare un senso alla mia nullità. A tutto questo sfac(i)elo. Bruciano i cherubini. Con amore, tantissimo amore. +Lenoire+

3 commenti:

  1. nell'etere il graffio dell'anima informe soggiace a certezze svanite..implacabili destrieri di un'utopia nascosta..

    forse il nostro posto nel mondo è anch'esso un'utopia..nulla contiene il contenente di una vita..
    è la vita a plasmarci?
    o noi guerrieri sciacalli plasmiamo essa?
    per non arrenderci al mortale sgomento di esseri incompiuti?

    ti abbraccio.con amore

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  2. "Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!" (Hugo Cabret)

    Abbiamo uno scopo, che forse esula dalla nostra corazza d'avorio e noi non ce ne accorgiamo. Ci sveglieremo, vero?

    Ti abbraccio fortissimo =*

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Graffi.