giovedì 23 dicembre 2010

you don't know my name.

Pre vigilia di Natale.
Da domani scatta il mio consueto *digiuno di natale* esattamente come l'inverno precedente, come il mio blog precedente.

Ma anche per questo post non parlerò di questo, o meglio non del tutto.
Ho conosciuto un ragazzo, lui si è espresso nei miei confronti ma in realtà io non ho creduto ad una sola parola che mi ha detto.
A ogni modo, questo ragazzo di 23 anni, R. è davvero molto carino, (udite udite -.-) pure musicista! Me li trovo tutti io insomma...
Bhè siamo usciti un paio di volte con alcuni e amici, e puntualmente dopo aver salutato gli altri rimanevamo in macchina fino alle tre della mattina a parlare. (-.-)
Un pò di tutto praticamente.

Dov'è il problema dite voi?!
Bhè, io ho una paura fottuta che le sue siano bugie e che io riesca ad affezionarmi di nuovo della persona sbagliata!
E sento che succedera, con i suoi modi così pacati e particolari, inoltre è capitato davvero nel periodo in cui mi sento davvero abbandonata, perfino dai miei demoni, e averlo vicino, o meglio sentire del calore umano attorno a me, mi da ...speranza. Ecco.

Ma po partono immediatamente le paure, di farmi toccare, fare sentire quei maledetti "ossicini" tanto nominati nel mio passato, la paura di non piacere e di essere scoperta.
Per non parlare del fatto che io sono convinta del fatto che lui da me non volgia nulla.
Proprio nulla.

Rischiare? Buttarsi?
Oh cielo..
Che disastro umano sono..

E poi passo ore a prepararmi, quando lui mi dice "si ci vediamo", mi trucco, mi metto il mio profumo adorato, sistemo i capelli e nascondo i segni malvagi, per poi..
rimanermene a casa.
Ma queste relazioni della durata di uno yogurt serviranno mai a qualcosa?
Sono stanca di rancide emozioni da sedile posteriore.

3 commenti:

  1. Ciao. Mi intrometto come un tornado. Vuoi un consiglio? ASPETTA. Fai le cose con calma, la calma più assoluta, senza rischi per nessuno. Una storia persa è meglio di una storia vissuta e marcita.

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  2. Molte volte ho studiato
    la lapide che mi hanno scolpito:
    una barca con vele ammainate, in un porto.
    In realtà non è questa la mia destinazione
    ma la mia vita.

    Perchè l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
    il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
    l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.

    Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
    E adesso so che bisogna alzare le vele
    e prendere i venti del destino,
    dovunque spingano la barca.

    Dare un senso alla vita può condurre a follia,
    ma una vita senza senso è la tortura
    dell'inquietudine e del vano desiderio-
    è una barca che anela al mare eppure lo teme.
    [Edgar Lee Master]

    Ogni volta che cerco faticosamente di non lasciarmi sfuggire le occasioni che la vita mi offre,mi ripeto questa poesia.
    Ma la paura finora mi prende e vince quasi sempre.

    Non è proprio un commento utilissimo,mi rendo conto,ma sento di avere molte cose in comune con te.
    Un felice anno nuovo,
    VOID

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Graffi.