sabato 17 novembre 2012

Questioni di famiglia III

Una cosa che accade una volta è un caso. La seconda forse una coincidenza. La terza, beh vuol dire che il tutto è ben radicato nella mente delle persone. E quindi non è più ne un caso, tanto meno una coincidenza. Ho dato molto alla mia famiglia, ho dato tutto, come tutte le figlie fanno, ovviamente. E come ogni inverno mi ritrovo a sentirmi dire che sono un fallimento, una che non si merita nulla, una che non porta rispetto. Personalmente penso che un figlio diventi un fallimento quando reca danno ai suoi famigliari, quando non da risultati scolastici o almeno lavorativi, quando diventa un problema da gestire e da mantenere. Io ho 21 anni, lavoro, mi mantengo da tre anni tranquillamente, aiuto la mia famiglia. Sfogo tutte le mie turbe sul MIO cibo e sul MIO corpo, non reco danno a nessuno. Davvero non capisco dove sbaglio. Sentirsi dire che tutto questo da propria madre è un ottimo anoressizante. Come lo fu farsi spezzare il cuore. Ma la realtà è che spero con tutto il cuore e la forza che mi sono rimaste di smetterla per sempre, di diventare la cosa più piccola e delicata mai vista, un fascio di luce splendente che vola alto nel cielo, sempre più in su, sospesa dal fili invisibili che escono dalle mie ossa, che vogliono essere polvere, e poi vento leggero, e ancora nebbia impalpabile e improvvisa, che è libera di volare senza costrizioni,nell'universo della mia follia personale. A peso non so come sto, ma so che sono in un buon periodo, quando non sento la fame, come in questi giorni la vita è migliore, ha un buon sapore di pulito. Non puzza di vomito e sigarette, bensì di acqua alle rose, vaporizzata su una pelle un pò più gentile. Con amore, tantissimo amore... Lenoire.

2 commenti:

  1. lenoire, tieni duro, continua a fare come ha sempre fatto... non sei tu che sbagli. e creati l'opportunità di una vita tutta tua, migliorerà anche il rapporto con loro...

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  2. Le tue parole sono semplicemente meravigliose,
    sii forte.

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Graffi.