lunedì 22 luglio 2013

Sogno di una notte di am-an-oressia.

Trattengo il fiato. Una roulette russa con i miei polmoni. Attendo il giorno in cui perderò la sfida. In questi giorni sono terribilmente confusa, desiderio di vita e desiderio di morte si sovrappongono, sotto forma di idee, progetti e sensazioni. Continuo ad immaginare la mia morte nei modi più disparati, nei momenti più disparati. (Importerà mai a nessuno?) In questi mesi di lontananza vedi quanto le persone ti siano vicine. Mi aggrappo a sterili conversazioni in facebook con sconosciuti. Sogno che mi dichiarino un amore folle e incondizionato pur non conoscendomi. Come una folle prostituta attendo. L'amore non arriverà. Non ci cagano neanche i codici binari delle macchine a cui affidiamo le proiezioni mentali dei nostri IO DIGITALI. Ovviamente non mi soffermo nel definire il mio peso, che non ha nulla a che vedere neanche minimamente con un sotto-peso e neanche con un normo-peso. Oscillo tra cibo e assenza di cibo. Ma sono più le volte in cui mi abbuffo come una scrofa, che quelle in cui digiuno. Eppure sogno il dolore fisico, il piacere della fame che dolce ti culla nelle sue ore di compagnia. Sono sempre più convinta che la mia anoressia sia stata PRIMA uno status mentale, e poi uno stato fisico. Ho il ricordo vivido nella mente che ciò che pensavo si concretizzava. Io pensavo, desideravo di perdere un chilo in tre giorni,e lo ottenevo. Pensavo di uscire e correre per tre ore e lo facevo. Pensavo di non mangiare per giorni e ci riuscivo. Non avevo prigioni, ero L I B E R A, di fare tutto quello che pensavo. E parlare di questo in termini di passato di certo non me li farà riottenere. Devo reagire, cambiare pensiero. Ritornare com'ero, con la testa che avevo. Per il semplice fatto che prima vivevo. Adesso a mala pena sorrido. Almeno prima rischiavo di morire di fame, adesso rischio solo che il peso di questi giorni sterili di ogni cosa, diventino un fardello insopportabile da sorreggere fine alla fine dei miei giorni. La mia mente deve aver subito l'infezione di qualche virus, perchè continuo a pensare a tutto questo, ma non lo riesco più a tramutare in realtà. Eppure, ciò che più desidero, la cosa che più mi stà a cuore, è ottenere la magrezza che desidero, il corpo che sogno. E non per un vanto estetico, ma per eliminare l'inadeguatezza che mi possiede ogni volta che esco dalle quattro mura "domestiche". Il pensiero della mia pancia, delle mie braccia, delle mie cosce, il mio collo, le mie guance piene..ha un peso devastante. (ho forse perso la forza di combattere?) Il mio corpo è un relitto d'alimentazione, lo scarto di un anoressica fallita, il gioco di una bulimica affamata, lo scarabocchio di una sportiva mancata.

1 commento:

  1. Ciao carissima....ti capisco...e ti capisco bene.
    Hai scritto in modo perfetto quello che ho provato io in questi ultimi due anni.
    Pensavo in modo ossessivo a com'ero e come mi sentissi bene, felice...nonostante il pericolo sbraitato ai quattro venti da parenti ed amici.
    Mi hanno "curato" e reso profondamente infelice.....preferisco di gran lunga essere "malato" :)
    Ora sono tornato DAVVERO me stesso, ho trasformato l'ossessione del passato in un radioso presente.
    Ti auguro di riuscire in tutto quello che deciderai di fare.
    Abbracci e Baci.

    M.

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Graffi.